Pillole di stampa quotidiana

Selezione di brani tratti da articoli della stampa quotidiana sull’emergenza profughi afgani

Qui il pdf che raccoglie le Pillole dal 31 agosto 2021

17 novembre 2021 – il Cittadino di Lodi [G. C.]:

Il Comune di San Giuliano “adotterà” due famiglie afgane che sono fuggite dal regime dei talebani. L’iniziativa farà leva sul progetto Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) e verrà gestito in sinergia con il distretto sociale Assemi.

(…)

Riguardo in particolare il Sudmilano, una famiglia è già stata accolta a Dresano e altre due verranno quindi aiutate a ricostruirsi una vita a San Giuliano. I fondi necessari li metterà a disposizione lo Stato, mentre Assemi e il Comune coordineranno il loro inserimento con assistenti sociali, mediatori linguistici e altre figure necessarie per superare gli ostacoli di chi è fuggito dal proprio Paese con i propri cari e si è trovato a guardare avanti in un contesto completamente nuovo. Il sindaco Marco Segala spiega: «Per queste famiglie verranno reperiti degli alloggi sul libero mercato e sarà fornito loro il sostegno necessario: come Comune abbiamo aderito per farci parte attiva di fronte a un’emergenza umanitaria che coinvolge un popolo. Ho avuto occasione di conoscere alcune di queste persone che hanno tutte il desiderio di ricominciare a studiare, a lavorare e a condurre una vita normale».

 

15 novembre 2021 – il Resto del Carlino (Ravenna) [Sara Servadei]:

(…)  Il Comune di Ravenna (…) attende l’arrivo di 16 afghani all’interno del progetto ‘Sai’ di seconda accoglienza: persone che sono già sul territorio nazionale, perlopiù con permesso di soggiorno, che saranno seguite nel percorso di integrazione. «Nei giorni scorsi abbiamo inoltrato la domanda di ampliamento del progetto, che ora è in attesa di approvazione – spiega l’assessora all’Immigrazione Federica Moschini -. Attualmente abbiamo a disposizione 78 posti nel progetto per gli stranieri adulti, e sono quelli che vogliamo aumentare. In relazione alle eccezionali esigenze di accoglienza per la crisi politica afghana infatti lo stesso Ministero ha chiesto di aumentare i posti ordinari nella rete Sai». L’obiettivo, ovviamente, è rendere i profughi autonomi: per questo saranno loro garantiti l’accesso ai servizi del territorio, l’assistenza socio sanitaria, la mediazione linguistica e culturale, la tutela legale e tutti i servizi di accompagnamento sociale compresa la formazione professionale per entrare nel mondo del lavoro. 

 

15 novembre 2021 – Il Quotidiano del Sud (Irpinia):

L ‘Istituto De Sanctis di Sant’An gelo dei Lombardi protagonista insieme ad altre 250 scuole di tutta Italia della diretta streaming organizzata da Emergency sul tema della crisi umanitaria “Afghanistan20- La guerra è il problema “. Un confronto pro seguito all ‘interno dell’istituto per riflettere su cosa la crisi umanitaria ha prodotto a livello internazionale. In particolare la comunità scolastica ha potuto confrontarsi sulle politiche di accoglienza e del Sai- Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati di Sant ‘Angelo dei Lombar di, che ospita alcune famiglie afgane. A introdurre il confronto il dirigente scolastico Prof. Gerardo Cipriano. Quindi la parola è toccata alla direttrice del SAI Antonietta Antoniello e al sindaco di Sant ‘Angelo dei Lombardi Marco Marandino che hanno illustrato in che modo alcune famiglie afgane sono state ospitate nella comunità santangiolese e in cosa consiste l ‘accoglienza. Sono stati poi gli studenti del De Sanctis a rivolgere domande a tre ospiti afgani, per far sentire dalla voce di testimoni diretti le problematiche che il popolo afgano si trova a vivere e quali aspettative nutre per il futuro. La diretta si è conclusa con un accorato appello del dirigente scolastico, c “a non abbandonare il popo lo afgano, a tutelare i diritti umani, soprattutto quelli delle donne, a dimostrare che la vita delle persone ha la precedenza su tutte le altre questioni “.

 

12 novembre 2021 – La Provincia di Cremona [Davide Bazzani]:

Il Sistema di accoglienza e integrazione (Sai) avente come capofila il Comune di Piadena Drizzona si prepara a una azione umanitaria nei confronti di cittadini afghani in fuga dal loro Paese in seguito alla presa del potere da parte del regime talebano. Ne parlano la responsabile del Sai, Marketa Hulitova , il sindaco di Piadena Drizzona Matteo Priori e l’assessore ai Servizi sociali Luciano Di Cesare . «Il Sai, a fronte di quanto avvenuto a settembre – spiega la Hulitova – è stato subito interessato dalla prefettura in merito a quale risposta poter dare nei confronti della crisi afghana e così abbiamo iniziato subito a studiare la situazione. La richiesta era mirata a ottenere la disponibilità di posti aggiuntivi per l’accoglienza e così ci siamo attivati per poter aderire, partecipando a un bando. Il Comune di Rivarolo del Re ha dato la sua disponibilità ad ampliare il progetto Sai portando da 4 a 9 i posti disponibili per nuclei famigliari con minori anche mono genitoriali, grazie alla struttura di Casa Paola della Tenda di Cristo».

(…)

«Subito dopo l’acuirsi delle tensioni in Afghanistan – aggiunge il sindaco – sono stato contattato da Roma da esponenti del mondo diplomatico, che stavano sondando le possibilità di ospitare i cittadini afghani. In più sono arrivate altre sollecitazioni istituzionali e grazie al Sai si è messo in moto questo meccanismo teso all’accoglienza. La responsabile del Sai – che fa parte dell’Associa zione per gli studi giuridici sull’immigrazione, una rete che organizza formazione – , ha diffuso sul territorio una cultura dell’integrazione attraverso la tutela dei diritti». 

(…)

Di Cesare sottolinea come il Sai abbia modificato in meglio la prospettiva nella gestione dei movimenti migratori: «Abbiamo riconosciuto subito che la situazione è decisamente migliorata grazie al sistema che ha preso il posto dei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria, cioè inizialmente lo Sprar, poi diventato Siproimi e ora Sai, proprio perché le persone vengono seguite in tutti i loro aspetti con delle progettualità che vanno dall’alfabetizzazione alla formazione professionale alla ricerca del lavoro a l l ‘ ottenimento della patente di guida». Si tratta, aggiunge Priori ,«di un approccio che funziona perché tende a dare dignità alle persone. E se tutto questo funziona è grazie alle professionalità di chi opera nel Sai».

 

12 novembre 2021 – il Cittadino di Lodi [S. C.]:

A Dresaro (Milano): «Con i profughi afghani ospitati in questi giorni, vogliamo testimoniare la nostra solidarietà ai popoli vittime della guerra, che cercheremo di integrare il più possibile nella comunità locale». Durante la cerimonia di accoglienza promossa mercoledì in municipio, il sindaco Vito Penta ha presentato così il progetto promosso in questi giorni dall’amministrazione di Dresano, che ha accolto una famiglia afghana composta da sette persone, a cui a breve si aggiungerà una donna al momento rifugiata in Iran. «Da subito abbiamo dato la nostra disponibilità per ospitare le famiglie afgane in fuga dal loro Paese per scampare al pericolo di ritorsioni o di rappresaglie – sono le sue parole -. Dopo un breve transito in un Centro di accoglienza straordinaria, in questi giorni abbiamo finalmente accolto una famiglia afghana, che sarà seguita nell’ambito del progetto Sai ( Sistema di accoglienza e integrazione , ndr) per favorire l’integrazione e l’inserimento sociale e lavorativo nel nostro Paese». Proprio mercoledì il primo cittadino di Dresano ha sottoscritto il relativo contratto di solidarietà con la stessa famiglia e la cooperativa il Melograno, a cui toccherà gestire il progetto. «Diamo il benvenuto a questa bella e numerosa famiglia – conclude il sindaco Penta -, facendo sentire tutto il nostro calore e l’amicizia dell’intera comunità dresanese».

 

11 novembre 2021 – La Nuova Ferrara [D.M.]:

Il Comune di Argenta aderisce al bando del Ministero dell’interno per l’ampliamento della rete Sai per l’accoglienza dei nuclei familiari afghani, candidando sette posti ordinari (…).

(…)

La procedura di ampliamento prevista è riservata agli enti locali appartenenti appunto alla rete Sai con accoglienza ordinaria e con tutti i posti attivi. Il Comune di Argenta è titolare dal 2016 di un progetto Sai e nel 2017 il progetto ha avuto un ampliamento dei posti accoglienza dagli originari 18 agli odierni 35. Adesso, «in un’ottica di solidarietà internazionale e in conformità al principio di cui all’art. 10, comma 3, della Costituzione», Argenta ha deciso di aderire al bando del Ministero dell’interno, appunto «per un numero massimo di 7 posti, pari al 20% dei posti attualmente attivi per il Comune di Argenta».

 

5 novembre 2021 – (In) Chiariweek [Valentina Pitozzi]:

«L’ accoglienza è uno dei pilastri della nostra s ocietà». Con queste parole il sindaco di Castegnato Gianluca Cominassi ha dato il benvenuto a una famiglia afghana nel Comune franciacortino.

(…)

Facendo parte del progetto Siproimi della Comunità Fraternità, infatti, ha potuto dare ai due genitori con i tre figli una nuova prospettiva di vita. L’ ins erimento Il nucleo familiare si è già sistemato in un’ abitazione privata ed è cominciato il piano di consolidamento, con l’ ins egnamento della lingua italiana e l’ inser imento per i bambini nelle scuol e. «L’ auspicio dell’Ammini st razi one è che la famiglia possa considerare Castegnato come casa propria – ha spiegato Cominassi – Allo stesso modo ho fiducia che i castegnatesi gli offrano il supporto di cui necessitano».

 

4 novembre 2021 – Il Quotidiano del Sud (Bari):

Nell ‘ambito del progetto ministeriale “Sistema accoglienza integrazio ne “(Sai, ex Sprar), attivo in città dal 2013, il Comune di Corato ha accolto, in città, una famiglia afgana, composta da mamma, papà e tre bambini. La famiglia, accompagnata dai responsabili dell ‘associa zione “Oasi2” – cooperativa che gestisce i progetti Sai – è stata accolta e ricevuta, nella sala verde del Palazzo di città, dal sindaco Corrado De Benedittis e dall ‘as sessore alle Politiche sociali, Felice Addario, i quali a nome loro, della giunta comunale e dell ‘intera comunità, hanno da to il benvenuto e i migliori auguri alla famiglia per il loro futuro.

(…)

«Siamo fieri di poter fare la nostra parte». ha dichiarato De Benedittis. «La solidarietà internazionale è un dovere dei singoli e della Comunità. La città di Corato, oggi, ha adempiuto ad un dovere di civiltà. Sono sicuro che la città si mostrerà accogliente e ricca di opportunità anche per questa coppia di afghani con tre bambini dallo sguardo sereno e curioso – ha aggiunto Addario -. L ‘incontro tra storie e mondi diversi arricchisce la nostra comunità».

 

3 novembre 2021 – il Cittadino di Lodi [Matteo Brunello]:

A Lodi. Il Broletto accetta di dare il suo via libera all’accoglienza di due famiglie afghane, per un totale di otto persone, nell’ambito del sistema di protezione dei richiedenti asilo, finanziato dallo Stato. È quanto approvato dalla giunta del sindaco Sara Casanova (a guida Lega-coalizione civica Maggi), che ha deciso di adottare un atto formale per i migranti in fuga dall’inferno di Kabul controllata dai talebani. Il Comune di Lodi si affiderà al modello Sai (ex Sprar) che già si occupa in città di offrire un servizio di asilo per migranti provenienti da contesti di conflitti, crisi politica e umanitaria. Per il biennio 2021-2022 sono 35 i posti per l’accoglienza, per cui il municipio ha ottenuto la copertura economica. Il ministero dell’Interno ha però dato la possibilità di allargare la rete degli aiuti e il capoluogo ha deciso di quindi di presentare domanda offrendo la sua disponibilità per altre otto persone (i rifugiati afghani).

(…)

Ieri è stato il vicesindaco e “civico” Lorenzo Maggi a prendere posizione pubblicamente: «Avevamo detto che come città avremmo fatto la nostra parte per dare un contributo dopo quanto successo in Afghanistan e così è stato. Una delibera in merito è stata approvata – rivendica il vicesindaco Lorenzo Maggi – a Lodi c’è una struttura di eccellenza nel dare asilo ai rifugiati che è il Sai, in carico all’associazione Progetto insieme. Abbiamo voluto puntare su di loro per dare il nostro aiuto per persone che scappano da un regime totalitario e che cancella le libertà, come quello talebano, colpevole anche di calpestare i diritti delle donne. Credo che sia doveroso da parte nostra un impegno, che sono orgoglioso di averlo votato in un atto comunale. Di fronte a quello che è accaduto, l’Occidente ha un obbligo di solidarietà e accoglienza. Come Broletto abbiamo voluto fare la nostra parte».