La “tech community” che aiuta i migranti a trovare assistenza

Immagine tratta da mashable.com

Il tema dell’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo ha toccato anche il mondo delle nuove tecnologie con la nascita di una grande comunità di innovatori sociali che ha deciso di mettere a sistema le proprie capacità e competenze per sviluppare nuovi servizi digitali a sostegno di quanti sono costretti a lasciare il proprio paese.

Una community che conta oltre 2mila sostenitori tra ricercatori, attivisti per i diritti umani, grafici, informatici ed esperti del mondo digitale. E’ la community di Techfugees che, lanciata da Mike Butcher editor della rivista online TechCrunch, ha dato il via ad una serie di hackathon, vere e proprie maratone, in diverse città mondiali (Parigi, New York, Londra) per mettere assieme le migliori idee e progetti per sviluppare applicazioni utili a fornire assistenza e informazioni ai migranti.

Dalla geolocalizzazione delle organizzazioni non governative che forniscono servizi di accoglienza ad informazioni sull’assistenza medica e sulle procedure da seguire per presentare domanda di protezione internazionale, il mondo della tecnologia offre un vasto numero di piattaforme online a sostegno di richiedenti asilo e rifugiati.
Analizziamo i casi di RefAid (Refugee Aid App), InfoAid, Emegenza medica, Refunite e Infostranieri.

RefAid – Refugee Aid App: nata nell’ottobre scorso nel corso della prima maratona londinese di Techfugees, l’applicazione ideata da Shelly Taylor CEO della società britannica Trellyz, intende favorire un miglior coordinamento tra le organizzazioni non-profit che offrono servizi rivolti ai migranti. “Le dimensioni di questa crisi migratoria stanno mettendo alla prova i metodi di aiuto tradizionali e la tecnologia può davvero offrirci un supporto prezioso”, ha sottolineato Shelly Taylor. “La piattaforma – prosegue – sta offrendo un’alternativa ai metodi più tradizionali che le organizzazioni hanno utilizzato fino ad oggi. Adesso possono usare strumenti simili a quelli che le aziende private usano per la propria gestione”.

L’applicazione, disponibile sia per Android che per Iphone, permette di geolocalizzare i servizi di accoglienza rivolti ai migranti messi a disposizione dalle principali reti di organizzazioni sul territorio italiano tra cui il Consiglio italiano per i rifugiati, l’Arci, la Croce Rossa Italiana, Save the Children e il Centro Astalli.
“Non esiste un’app simile in Europa – ci racconta Taylor – non è crowdsourcing, perché le organizzazioni coinvolte sono selezionate, consolidate o referenziate e attivamente coinvolte nell’aggiornamento delle informazioni.” In questo modo, non solo i migranti potranno avere accesso ad un set di utili informazioni e a quali centri rivolgersi, ma le stesse organizzazioni potranno migliorare la pianificazione strategica e il coordinamento degli aiuti sui territori. “Queste caratteristiche hanno raccolto l’interesse delle principali reti di organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali oltre che delle realtà locali che hanno deciso di aderire all’iniziativa e che ci hanno aiutato a perfezionare la app e il CMS nei mesi in cui l’abbiamo testata”, sottolinea Francesca Romana Zotta project manager di RefAid. A breve l’app funzionerà anche in Grecia, nell’area balcanica e in Germania.

InfoAid: qual è l’iter da seguire per fare richiesta di protezione internazionale, quali mezzi prendere per raggiungere un determinato luogo, come trovare assistenza medica, sono solo alcune delle informazioni in tempo reale che Infoaid si propone di dare ai migranti che arrivano in Ungheria. “Queste sono persone disorientate e non capiscono cosa succede al momento del loro arrivo. Allo stesso tempo, non hanno nessun tipo di informazione quando arrivano in Europa, nemmeno dalle autorità”, spiega Nina Kov all’Afp di Budapest che assieme al marito ha ideato l’app.

Scaricabile gratuitamente e disponibile in sette lingue (arabo, greco, urdu, pashtu, persiano, inglese e ungherese) al momento l’applicazione conta più di mille donwload ma i suoi ideatori intendono potenziarla, a partire proprio dall’ampliare il numero di lingue in cui è tradotta.

Emergenza Medica Online: mettere a disposizione delle strutture di prima accoglienza un sistema di risposta medica poli-specialistica attraverso un’attività di telemedicina è l’obiettivo dell’applicazione realizzata da Emergenza sorrisi, una Ong che vede impegnati oltre trecento medici e infermieri volontari in numerose missioni chirurgiche in più di venti paesi nel mondo. L’applicazione punta a garantire un’assistenza medica in tempo reale con la possibilità di avere accesso direttamente ad una prescrizione medica mentre nei casi più delicati, il sistema permette di individuare la struttura ospedaliera più vicina. I medici specialisti che aderiscono all’app “saranno quindi disponibili a ricevere tutte le richieste che giungeranno dai centri di accoglienza e rispondere in tempo reale offrendo una consulenza online, esaminando quindi le immagini fotografiche o referti rx che giungeranno dal referente del centro sul posto”, come si legge sul sito della Ong. Scaricabile da Google play e da App store, l’app offre anche assistenza psicologica per i soggetti più vulnerabili soprattutto per i minori stranieri.

Refunite: è un’applicazione che punta a ricongiungere i migranti con la propria famiglia. Contando su un database di circa 405 mila profili, provenienti da 14 paesi in Africa e Medio Oriente, la piattaforma permette, attraverso uno smartphone, un pc o una linea verde gratuita di mettersi in contatto con i propri cari. “Refunite’s long-standing partnerships with Ericsson, various mobile network operators, and the United Nations, have allowed us to collaborate on the pervasive problem of family separation among forcibly displaced populations, to witness the effects of these separations, and to refine our approach to reconnect loved ones”, specificano gli ideatori del progetto.

Infostranieri: “Infostranieri è un applicazione innovativa e di utilità pubblica e sociale, la quale vuole essere di sostegno ai cittadini stranieri in Italia così come agli uffici della Pubblica amministrazione”, spiega Bashkim Sejdiu, giovane di origine albanese ideatore dell’app. In particolare la piattaforma mira a dare un aiuto concreto ai cittadini stranieri residenti in Italia informandoli, ad esempio, sugli uffici a cui rivolgersi per compilare determinate pratiche oppure quali sono i servizi presenti sul territorio (ASL, Centro per l’impiego, Informagiovani) o a chi rivolgersi per ottenere assistenza legale oltreché notizie aggiornate in materia di immigrazione.

L’app si presenta anche come un utile strumento per la Pubblica amministrazione per facilitare la comunicazione con i cittadini stranieri presenti sul territorio. L’applicazione è scaricabile sui dispositivi iOS e android e ad oggi conta oltre 8mila download con informazioni disponibili in dieci lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, russo, arabo, albanese, cinese, urdu e rumeno.

Angela Gallo
Twitter: @AngelaGallo1