#GSEF2016 – Forum globale di Montreal: sei esempi di innovazione a partire dall’economia sociale

La collaborazione tra amministrazioni locali e attori dell’economia sociale sta contribuendo in numerose zone del mondo a favorire l’emergere di nuove forme di welfare che rappresentano le soluzioni migliori per favorire rilancio economico e qualità della vita. A questi temi è dedicata la terza edizione del Forum mondiale dell’economia sociale di Montreal, a cui Cittalia partecipa per avviare un confronto tra le migliori esperienze italiane e mondiali in materia di innovazione sociale.

I sindaci di Seoul, Montreal, Bamako e Addis Abeba sono solo alcuni dei rappresentanti istituzionali che parteciperanno a una serie di momenti di confronto fra amministrazioni locali e attori dell’economia sociale basati sullo scambio di approcci e buone pratiche replicabili in diversi contesti mondiali. Qui di seguito sei idee e progetti, che saranno presentati nel corso del Forum, capaci di fornire spunti importanti alle città italiane che intendono realizzare forme di sviluppo locale innovative a partire da una nuova collaborazione tra comuni e mondo dell’economia sociale.

Mondragon e il ruolo delle cooperative per lo sviluppo economico locale

Oltre cento piccole cooperative stanno contribuendo allo sviluppo di questa città dei Paesi baschi definendo innovative modalità di cooperazione tra amministrazione locale e lavoratori di questo centro di appena 23mila abitanti. Quasi 120 piccole e medie cooperative fanno parte di questo gruppo che vede i soci-lavoratori direttamente coinvolti nella gestione economica, decidendo autonomamente riduzioni o aumenti salariali per contrastare la crisi attraverso nuove modalità di mutua collaborazione. Ciò ha portato questa cittadina a resistere alla crisi in maniera migliore rispetto a tanti altri centri in Spagna e allo stesso tempo a una migliore gestione del contesto urbano. La città sta quindi contribuendo a creare l’ecosistema migliore per lo sviluppo di una nuova economia basata sul protagonismo dei lavoratori, dando vita al contempo a innovative strategie di governance pubblica con riflessi sui settori della ricerca e sviluppo e più in generale sulla crescita dell’intero contesto locale.

La riqualificazione partecipata contro la povertà a Montreal

A Montreal la collaborazione tra attori pubblici e dell’economia sociale contro ogni forma di povertà ed esclusione trova forma nella rivitalizzazione della parte nord-orientale della città a partire da progetti di housing sociale sostenuti da una mobilitazione attiva dei cittadini. Il coinvolgimento attivo di cittadini, comunità, istituzioni e mondo della ricerca attorno al contrasto alle isole di calore ha consentito l’avvio di azioni collaborative per contrastare la povertà energetica e favorire la riqualificazione di un quartiere in crisi. Parole d’ExcluEs è il nome di questa iniziativa sorta dal basso che ha consentito la creazione e l’efficientamento energetico di alloggi sociali nei quartieri di al fine di contrastare esclusione economica e sociale dei residenti. Ciò ha consentito di offrire a residenti delle fasce deboli l’accesso ad alloggi di qualità ma a prezzo contenuto, contribuendo così alla rigenerazione e alla tenuta sociale di ex zone industriali come Montreal Nord e Hochelaga-Maisonneuve, a partire dai bisogni maggiormente avvertiti dagli abitanti.

Seoul e la strategia urbana per l’innovazione sociale

La capitale coreana ha puntato sull’innovazione sociale per favorire una crescita condivisa tra le diverse parti della città e in particolare a partire dal disegno collaborativo di nuove politiche di partenariato pubblico-privato. Istituzioni, mondo delle imprese e società civile sono gli attori principali di questa alleanza che il sindaco Park Won Soon ha lanciato per rendere la capitale coreana un punto di riferimento a livello mondiale. Risolvere le principali sfide sociali a partire dalla creazione di nuove economie sul territorio e di un ecosistema economico efficace per tradurre i bisogni dei cittadini in policy e azioni efficaci sono gli obiettivi che il governo metropolitano di Seoul sta perseguendo attraverso una serie di interventi, come la creazione di incubatori di innovazione per giovani imprenditori e imprese sociali o sostegno al reimpiego dei lavoratori anziani nei nuovi settori trainanti dell’economia. Ciò sta contribuendo a risolvere vecchi e nuovi problemi sociali anche attraverso l’uso di nuovi metodi e tecnologie nell’ambito della più avanzata agenda urbana per l’innovazione sociale al mondo. A questo si aggiunge un forte coordinamento locale delle azioni e delle forme di partenariato inclusive delle esigenze delle più svariate parti sociali, dalle università fino ai gruppi religiosi, a partire da un ufficio per l’innovazione sociale inserito nell’amministrazione locale e a un’agenda trasversale ai diversi settori della città.

New York e il bilancio partecipato per il coinvolgimento attivo dei cittadini

The People’s Budget” è il nome dell’iniziativa lanciata dalla città statunitense per favorire l’impegno delle fasce più deboli della popolazione verso il territorio in cui vivono. Attraverso lo strumento del bilancio partecipativo, l’amministrazione locale ha favorito il dialogo attivo con alcune fasce come i giovani, i residenti a basso reddito e i migranti irregolari, destinando oltre 30 milioni di dollari alla rigenerazione dei quartieri più difficili. L’individuazione partecipata delle priorità di investimento è diventata così uno strumento utile in numerosi settori della vita urbana, dalla pianificazione urbana alla riduzione di consumo di suolo. La creazione di uno spirito di comunità nelle aree, soprattutto periferiche, in cui si è intervenuto maggiormente ha ravvivato l’impegno civico in zone dove la partecipazione giovanile al voto locale non superava il 20 per cento. Oltre 16mila newyorchesi hanno infatti votato per i cinque progetti realizzati attraverso il budget partecipato, realizzati in gran parte tra Harlem, Queens e Rockaway.

Atene e la sua strategia di inclusione sociale

Il contrasto al rischio di povertà estrema nelle fasce più deboli ha caratterizzato l’azione del comune di Atene, che ha sviluppato in collaborazione con la locale università tecnologica una serie di partenariati per l’inclusione attiva, capaci di attenuare gli effetti della crisi economica che ha colpito il paese. Al centro di tale iniziativa una ricognizione partecipata dei bisogni sociali nelle diverse zone della città a partire da un rinnovato rapporto tra governo locale e attori dell’economia sociale. A partire dal 2013 una consultazione aperta e supportata da risorse nazionali ed europee ha costituito la base per un nuovo meccanismo di governance delle politiche sociali, definendo al meglio le competenze dei vari attori e un ruolo guida da parte dell’amministrazione locale, protagonista di numerosi progetti in questo senso nell’ambito di programmi europei e globali come Urbact e 100 Resilient Cities.

Biblioteche che diventano centri di comunità a Toronto

La riqualificazione del patrimonio costituito dalle biblioteche pubbliche è diventata una sfida importante per numerose città canadesi. Messe in crisi dall’emergere dei nuovi media, le biblioteche possono godere in numerose città di una posizione centrale o di asset decisivi come grandi spazi solo parzialmente utilizzati. A partire da questo Toronto ha scelto di riconvertire molte di queste strutture in “Librerie delle cose”, ovvero luoghi in cui poter scambiare oggetti a cui non è possibile accedere facilmente da internet come invece avviene per un libro o un film. Dalle attrezzature sportive agli utensili per la casa, sono numerosi i beni raccolti e prestati da luoghi divenuti in poco tempo polifunzionali, grazie all’organizzazione di incontri, seminari e spazi per makers. Da templi della cultura a incubatori di innovazione, le biblioteche stanno diventando a Toronto un luogo di opportunità, definendo in epoca di sharing economy un modello valido anche per piccoli e medi centri.

 

@Simonedantonio