Isee. Cosa cambia dopo le sentenze del Consiglio di Stato

Assicurare il mantenimento dei servizi e la loro qualità a garanzia dei diritti dei cittadini.

E’ questo l’obiettivo dell’Anci, dopo che il Consiglio di Stato con tre sentenze ha confermato, respingendo il ricorso del Governo, le tre sentenze del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che aveva annullato la parte (articolo 4, comma 2, lettera f) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013) del DPCM che includeva, tra i redditi da considerare ai fini ISEE, i trattamenti assistenziali, previdenziali ed indennitari percepiti dai soggetti portatori di disabilità; e quella (articolo 4, comma 4, lettera d)) che consentiva un incremento di franchigia solo per i minorenni.

“Anci chiede al ministero del lavoro e delle politiche sociali un intervento di urgenza con un decreto legge che sani la situazione di vuoto normativo creata dalla recente sentenza del Consiglio di Stato, renda più equo lo strumento e preveda una gestione del pregresso che tuteli anche le amministrazioni comunali, incolpevolmente esposte a ricorsi”. E’ l’assessore alle Politiche Sociosanitarie del Comune di Genova, Emanuela Fracassi a ricordarlo, dopo aver partecipato, su incarico dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, delegato Anci per il welfare e le politiche sociali, al Comitato consultivo per il monitoraggio sull’attuazione della disciplina Isee, riunito la scorsa settimana.

La questione sul nuovo ISEE ha origine con il Decreto Legge del 6 dicembre 2011, n. 201, che all’articolo 5 rinviava a un DPCM di rivedere le modalità di determinazione dell’ISEE per “rafforzare la rilevanza degli elementi di ricchezza patrimoniale della famiglia, nonche’ della percezione di somme anche se esenti da imposizione fiscale”.

dl 201 6 dicembre 2011

 

DECRETO-LEGGE 6 dicembre 2011, n. 201

E il decreto emanato è appunto il DPCM n.159 del 5 dicembre 2013, il «Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)», entrato in vigore l’8 febbraio 2014.

dpcm 159 5 dicembre 2013

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 5 dicembre 2013, n. 159

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All’articolo 4 del decreto, al comma due, alla lettera f dell’elenco delle componenti dei reddito di ogni persona che faccia parte del nucleo familiare, vengono indicati i “trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche”.

E, sempre nello stesso articolo, al comma quattro, alla lettera d dell’elenco delle spese che si sottraggono per il nucleo familiare, si indica, nel caso ne facciano parte persone con disabilita’ media, per ciascuna di esse, una franchigia pari ad 4.000 euro, incrementate a 5.500 se minorenni; se persone con disabilita’ grave, per ciascuna di esse, una franchigia pari a 5.500 euro, incrementate a 7.500 se minorenni.

Da qui i ricorsi al Tribunale amministrativo regionale del Lazio, da parte di associazioni delle famiglia di persone con disabilità e federazioni di categoria, chiedendo l’annullamento di queste ed altre parti del decreto. E l’11 febbraio 2015 il tribunale amministrativo del Lazio ha accolto questa richiesta.

testata TAR

Sentenza Tar Lazio 2454/2015       Sentenza Tar Lazio 2458/2015    Sentenza Tar Lazio 2459/2015

Le sentenze del Tar hanno immediata esecutività, ma il governo ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, chiedendo il congelamento degli effetti delle sentenze. Sospensione che però il Consiglio di Stato non ha concesso, giungendo infine, il 29 febbraio 2016, a pronunciare le sentenze che hanno respinto il ricorso del governo. Resta quindi confermato quanto stabilito dal giudice amministrativo.

 

Sentenza del Consiglio di Stato n. 838 del 29 febbraio 2016

Sentenza del Consiglio di Stato n. 841 del 29 febbraio 2016

Sentenza del Consiglio di Stato n. 842 del 29 febbraio 2016

 

Secondo il Consiglio di Stato:

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Il consiglio di stato scrive inoltre, nella sentenza, di condividere quanto affermato da chi ha presentato ricorso:

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Dunque la richiesta di Anci di superare la situazione di vuoto legislativo attraverso un decreto, seguita poi da una fase di revisione dell’ISEE nella direzione di un suo miglioramento per garantire maggiore equità.

Quale impatto avrà il ricalcolo dell’ISEE? L’INPS ha comunicato ad Anci che sta lavorando per predisporre gli strumenti per il ricalcolo che l’assessore Fracassi si aspetta “determini un aggravio degli equilibri di finanza dei Comuni per le nuove spese da sostenere”. “Oneri imprevisti per i Comuni”, ricorda il sindaco Vecchi, auspicando che “il ministero possa adottare atti coerenti con quanto stabilito dalle sentenze del Consiglio di Stato e siano considerate risorse adeguate affinché i Comuni possano mantenere in equilibrio i loro bilanci”. Per questo l’Anci, in attesa del prossimo incontro del Comitato consultivo, ha chiesto al ministero del lavoro di istituire un fondo per venire incontro a questa maggiore spesa, che sarà principalmente a carico dei Comuni.

inpsisee

La pagina web dell’INPS dedicata all’ISEE