Partecipazione civica e innovazione urbana: Italia e Germania a confronto nel corso del convegno presso l’Istituto Sturzo

altPartecipazione, sussidiarietà e innovazione urbana sono stati i temi su cui si è focalizzato il dibattito che ha proposto un confronto tra l’esperienza comunale tedesca e quella italiana in materia di partecipazione civica, nel corso del convegno “Innovare la città. Esperienze e proposte” organizzato dall’Istituto Sturzo e dalla fondazione Konrad Adenauer con il patrocinio dell’Anci che si è svolto il 17 novembre a Roma.

Al convegno ha preso parte anche il presidente dell’Anci Graziano Delrio. La giornata dei lavori si è articolata in due sessioni tematiche. Nel corso della mattinata i relatori si sono confrontati sul tema dell’educazione alla cittadinanza, tutti d’accordo sulla necessità di sostenere forme di cittadinanza partecipata e attiva. Il tavolo del dibattito ha visto la partecipazione della direttrice del Dipartimento Comuni e Regioni della fondazione Bertelsmann Kirsten Witte, del direttore della fondazione Berlino Futura Volker Hassemer (Stiftung Zukunft Berlin) e del presidente di Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà Gregorio Arena. A moderare il dibattito Mauro Magatti preside della facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

La direttrice del dipartimento Comuni e Regioni Kirsten Witte ha illustrato l’attuale situazione dei comuni tedeschi in cui le sfide della globalizzazione e gli effetti della crisi sono sempre più evidenti soprattutto nei comuni del sud della Germania. “I comuni sono fortemente indebitati, una situazione che può essere superata puntando ad un’alleanza tra cittadini e amministratori”, afferma Witte. “In Germania ci sono molte esperienze di cittadinanza attiva – continua Witte – come il caso di fondazioni di cittadini che nascono con l’obiettivo di finanziare dei servizi che il comune non è in grado di garantire”. Come il caso della fondazione di Lubecca, nata per volontà dei cittadini stessi che hanno destinato le proprie risorse alla nascita di un fondo di formazione per le fasce più svantaggiate della popolazione. “Questo non vuol dire, però, che lo Stato debba ritirarsi dalle sue funzioni”, chiarisce la direttrice. Anche il direttore della fondazione Berlino Futura Volker Hassemer è dello stesso parere.

“I cittadini sono una risorsa importante per le città, sono la risorsa del cambiamento”, secondo Hassemer che sottolinea la necessità di puntare su un nuovo tipo di cittadinanza basata sulla partecipazione attiva dei cittadini alla vita della città. “La città è fatta dalla vitalità dei cittadini. Sono i cittadini che rendono le città attraenti”.

“La città non è dei cittadini che vi vivono da sempre ma è un luogo in cui le persone sono disposte ad impegnarsi e le città che non riescono a motivare i cittadini in questa direzione avranno solo problemi e difficoltà”, conclude il direttore della fondazione tedesca.
Il dibattito è proseguito con l’intervento del presidente di Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà Gregorio Arena che ha evidenziato il fatto che “la cittadinanza attiva produce innovazione attraverso la combinazione inedita di fattori noti”. Questo vuol dire che è possibile un’alleanza tra amministrazione e cittadini. Le amministrazioni locali devono guardare ai cittadini come a degli alleati e non come a dei semplici amministrati. “Ma la cittadinanza attiva non richiede che i soggetti pubblici si astengano dall’intervenire – chiarisce Arena – ma anzi come si legge nell’articolo 118 della Costituzione (u.c.) i poteri pubblici ‘favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale’”. “Dunque – prosegue il presidente di Labsus – la sussidiarietà orizzontale si configura come una nuova forma di libertà solidale e responsabile impegnata a trovare con le istituzioni soluzioni alla comunità, la sussidiarietà porta ad una alleanza per la cura dei beni comuni”.

Nel corso della seconda parte della giornata, dedicata al confronto tra comuni italiani e tedeschi, è intervenuto il presidente dell’Anci Graziano Delrio e il sindaco di Ratisbona Hans Schaidinger. A moderare il dibattito il direttore di Ifel Pierciro Galeone.
“La crisi può rappresentare il cambio di prospettiva verso un’ottica evocativa del patrimonio di energie dal basso”. È quanto sottolinea il presidente dell’Anci Graziano Delrio nel suo intervento . “La partecipazione a livello comunale è molto variegata, i comuni sanno offrire opportunità alla partecipazione democratica – prosegue Delrio – La Repubblica è articolata in vari corpi che la compongono, per cui non si può risanare l’economia del Paese senza la collaborazione tra le parti. Se non esiste un buon governo della Repubblica che abbia la cultura della partecipazione, non esiste neanche un buon governo locale ma la crisi può senza dubbio essere un catalizzatore della partecipazione a livello urbano”.

Delrio ha anche illustrato il caso del recupero di un edificio del Settecento a Reggio Emilia, la Reggia di Rivalta che ha visto la partecipazione attiva di tutta la cittadinanza. “Infatti la crisi può rappresentare una grande opportunità a patto che ci sia considerazione e reputazione sociale alle forme di partecipazione e cittadinanza. Perché la comunità si costruisce con i gesti quotidiani”, conclude il presidente dell’Anci.

Ad illustrare, invece, l’esperienza comunale tedesca è stato il sindaco di Ratisbona e vicepresidente dell’associazione dei comuni bavaresi (Bayerischer Stadtetag) Hans Schaidinger. Schaidinger, dopo aver chiarito che il principio dell’autonomia locale è fondamentale per la collaborazione cittadino-amministratore, sottolinea che la partecipazione dei cittadini alla vita del proprio comune è collegata anche alla ricerca della propria identità. Infatti uno dei compiti di un sindaco, secondo Schaidinger, è quello “di creare l’identità dei cittadini perché l’identità è legata anche alla possibilità di far partecipare i cittadini”. Per questo motivo “quando la partecipazione si discosta da questo principio diventa sempre più complessa”.

Il futuro delle nostre città dipende dalla collaborazione tra cittadini e amministratori che devono riconoscere le capacità e le idee di cui sono portatori i cittadini, sembra essere stato questo il punto su cui gli esperti hanno concordato.

Per approfondire

Guarda il video