Il “Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022)” promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sviluppa la strategia nazionale di contrasto al fenomeno individuando, nell’ambito dei quattro assi prioritari della prevenzione, vigilanza e contrasto al fenomeno, protezione e assistenza per le vittime, integrazione socio-lavorativa, le azioni prioritarie da intraprendere, che coinvolgono – in un modello di governance multilivello – le diverse amministrazioni a livello centrale, regionale e locale. In continuità con il suddetto Piano di contrasto al caporalato, il “Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso 2023-2025” si propone di contrastare trasversalmente il fenomeno del lavoro sommerso in tutti i settori economici interessati, prevendendo l’attuazione di alcune delle linee di indirizzo precedentemente individuate con specifici dispositivi e declinando alcune azioni prioritarie all’interno di più ampie linee di intervento.
In questo quadro complessivo, il progetto “InCaS” (“Piano d’Azione a supporto degli enti locali nell’ambito dei processi di Inclusione dei cittadini stranieri e degli interventi di Contrasto allo Sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato”), realizzato da ANCI in collaborazione con Cittalia e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali mediante il Fondo Nazionale Politiche Migratorie, persegue l’obiettivo di sviluppare un programma di carattere nazionale che fornisca un supporto agli Enti locali, coadiuvandoli nell’elaborazione di policy e strumenti efficaci finalizzati all’attuazione, a livello locale, del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato nonché, più in generale, delle misure di prevenzione e presa in carico delle vittime di sfruttamento. In particolare, la seconda fase del progetto InCaS, capitalizzando l’impianto, gli strumenti e i risultati precedentemente realizzati, prevede il supporto alle amministrazioni comunali nell’attuazione a livello locale delle politiche nazionali di contrasto allo sfruttamento lavorativo, estendendo il raggio di azione a settori differenti da quello agricolo (edilizia, servizi di cura, logistica, turismo…).
Una delle principali attività previste dal progetto InCas di supporto alle Amministrazioni comunali nell’attuazione a livello locale di quanto stabilito nei suddetti Piani è la realizzazione di una indagine nazionale finalizzata a rilevare gli interventi di contrasto, prevenzione, presa in carico e sostegno alle vittime di sfruttamento attivati dai Comuni con più di 15.000 abitanti. Obiettivo generale della rilevazione è quello di tracciare un quadro complessivo quali-quantitativo delle misure adottate di contrasto al fenomeno dello sfruttamento lavorativo e del lavoro sommerso.
Attraverso un questionario semi-strutturato somministrato online ai referenti delle Amministrazioni locali (737 in totale), l’indagine mira a mappare e approfondire tutti gli interventi in corso di attuazione (anche) attraverso collaborazioni istituzionali con gli stakeholder territoriali in termini di:
– Servizi, ossia di tutte le azioni implementate dal Comune o nei quali il Comune è coinvolto attivamente, di carattere strutturale, temporaneo o emergenziale (attività di analisi, studio, ricerca, monitoraggio, informazione e sensibilizzazione delle comunità locali, così come interventi di consulenza legale, supporto psicologico, sociale, economico, alloggiativo, socio-sanitario e programmi di formazione professionale in favore di vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo);
– Strumenti di governance, ossia l’insieme di politiche, normative e accordi interistituzionali volti a prevenire lo sfruttamento lavorativo, oltre che a coordinare, raccordare e rendere complementari gli interventi territoriali in questo ambito e a far emergere la presenza di vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo e migliorarne le condizioni di vita (protocolli d’intesa, piani locali, documenti di programmazione, reti territoriali, tavoli di lavoro/coprogettazione, osservatori locali)
– Progetti specifici, implementati dal Comune o nelle quali il Comune è coinvolto, che spesso vedono la collaborazione di più stakeholder (istituzioni, Enti Locali, Enti del terzo settore, imprese, associazioni datoriali, sindacati, ASL, Università, centri di studio e ricerca, etc.), mirate a prevenire e combattere lo sfruttamento lavorativo e a supportare le vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.
Estendendo il raggio d’azione a tutte alle forme di sfruttamento a vari settori lavorativi, l’inda
gine, di carattere esplorativo, rappresenta il primo tentativo di conoscenza di un fenomeno complesso dai contorni di non facile definizione, che si prevede di approfondire anche attraverso affondi qualitativi dedicati agli interventi ritenuti più efficaci e innovativi che porteranno alla realizzazione di studio di caso territoriali.