Bollettino Urbact – Febbraio 2015

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Le conferenze finali delle reti URBACT: è tempo di tirare le somme e di condividere i risultati

I prossimi tre mesi saranno molto intensi ed eccitanti per la comunità URBACT con la celebrazione delle conferenze finali delle reti URBACT. Le conferenze transnazionali finali, calendarizzate tra febbraio e aprile 2015, rappresenteranno l’ultima tappa ufficiale nell’ambito di URBACT II per più di 150 autorità locali in Europa. Le reti hanno scelto dei modi molto divertenti e ingegnosi per condividere i loro risultati.

Mentre l’Autorità di Gestione di URBACT e gli Stati membri stanno definendo gli ultimi dettagli per il lancio del primo bando del nuovo Programma URBACT III 2014-2020, le 15 reti tematiche e le 9 reti pilota (6 Transfer Networks e 3 Delivery Networks) finanziate da URBACT II si stanno apprestando a concludere le loro attività.

Le conferenze finali sono prima di tutto una occasione per i partner URBACT di incontrarsi e di celebrare i progressi ottenuti nella pianificazione di politiche integrate urbane più efficienti. Inoltre, questi eventi sono concepiti anche come una “finestra aperta” verso un’ampia gamma di policy makers, di esperti o di persone interessate ai risultati delle reti URBACT e verso le loro buone pratiche, idee e raccomandazioni.

Le autorità locali europee coinvolte attivamente nelle 15 reti tematiche URBACT hanno lavorato molto a livello transnazionale e a livello locale per definire dei piani di azione integrati capaci di affrontare al meglio le sfide urbane che avevano identificato. Le conferenze finali rappresentano il momento ideale per presentare le soluzioni innovative e le azioni che ciascuna città ha co-pianificato con i portatori di interesse locali e che ha incluso nei Piani di Azione Locali. Ma le conferenze finali saranno anche il momento in cui le reti tematiche condivideranno e diffonderanno le loro pubblicazioni finali contenenti le principali conclusioni e le raccomandazioni politiche per i decisori locali, nazionali ed europei.

Negli ultimi 12 anni più di 20 autorità locali hanno testato un nuovo approccio per il riuso e il trasferimento di buone pratiche per lo sviluppo urbano sostenibile nell’ambito delle cosiddette Transfer Pilot Networks. Il processo di trasferimento è un processo piuttosto lungo e continuerà anche dopo la fine dell’esperienza URBACT. Le conferenze finali offriranno un’opportunità per analizzare lo stato dell’arte in diverse città e al contempo creeranno l’opportunità per discutere dei fattori che facilitano le trasformazioni e dei principali ostacoli rispetto ad un efficace trasferimento e adattamento a livello locale di buone pratiche realizzate altrove.

Infine, anche i tre Delivery Pilot Networks concluderanno la loro esperienza nei prossimi mesi. Le tre reti si sono concentrate sulle principali sfide collegate alla realizzazione di strategie integrate per lo sviluppo urbano sostenibile. Le reti si sono messe d’accordo per organizzare un unico incontro finale, per rafforzare i loro messaggi e le loro raccomandazione finali. L’evento si svolgerà a Bruxelles e sarà diviso in due parti: la mattina sarà incentrata sull’apprendimento tematico di ciascuna rete, mentre il pomeriggio sarà dedicato alle esperienze e alle lezioni apprese in relazione allo sviluppo, alla realizzazione e all’applicazione del Piano di Azione Locale a livello urbano mediante il metodo URBACT.

Vedi qui sotto il calendario delle conferenze finali:

CSI Europe – 05/02/2015  – Lille (FR) 

Re-Block – 26/02/2015 – Iasi (RO)

Enter.Hub – 26-27/02/2015 – Reggio Emilia (IT)

TUTUR – 02-03/03/2015 – Roma (IT)

My Generation at Work – 04/03/2015—Rotterdam (NL)

• Joint Final Meeting Pilot Delivery Networks (ESIMEC, EVUE, Roma-Net) – 04/03/2015 – Bruxelles

PlaceMaking for Cities – 05/03/2015 – Dun Laoghaire (IE)

Diet for Green Planet – 10/03/2015 – Mollet de Valles (ES)

Sustainable Food in Urban Communities – 16/03/2015 – Bristol (UK)

EUniverCities – 20/03/2015 – Delft (NL)

Gastronomic Cities – 20/03/2015 – Burgos (ES)

Healthy Ageing – 20/03/2015 TBC – Udine (IT)

Genius:Open – 24/03/2015 – York (UK)

JobTown – 24/03/2015 – Bruxelles (BE)

URBACT Markets – 25/03/2015 – Barcellona (ES)

CityLogo – 25-27/03/2015 – Utrecht (NL)

4D Cities – 31/03 – 01/04/2015 – Igualada (ES)

PREVENT – 9-10/04/2015 – Nantes (FR)

USER – 9 -10/04/2015 – Grenoble (FR)

Wood Footprint – 24/04/2015 – Paços de Ferreira (PT)

Creative SpIN – 21-22/04/2015 – Birmingham (UK)

UseAct – 23-24/04/2015 – Napoli (IT)

Le reti pubblicheranno i programmi dettagliati dei loro eventi finali sui rispettivi siti web, accessibili attraverso i link indicati qui sopra.

In linea con il metodo di lavoro di URBACT, tutte le reti in questo momento stanno lavorando duramente per assicurarsi che gli eventi finali siano il più possibile interattivi e rappresentino una esperienza di reale apprendimento per tutti i partecipanti.

Restate sintonizzati, controllate regolarmente i siti web dei progetti e partecipate attivamente alla conferenze finali!

Per saperne di più:

URBACT Projects – Dal sito web URBACT

 

 

Save the date: Al via URBACT III

Urbact III celebrerà il suo lancio ufficiale a Bruxelles il 16 Marzo 2015. Unisciti a noi e tieniti aggiornato per saperne di più sul lavoro svolto finora e sulle caratteristiche del nuovo programma.

Saranno numerose le attività che racconteranno che cosa è stato fatto finora e soprattutto verrà introdotto URBACT III. Si terranno presentazioni nelle città partner in cui si metteranno a confronto le varie esperienze europee URBACT. In breve verrà data un’idea più chiara di cosa fa URBACT e del modo in cui le città di tutta Europa, Norvegia e Svizzera sono coinvolte nel Programma. Un panel di relatori e una discussione serviranno a mettere in evidenza le buone pratiche del programma e non solo!

L’evento è l’occasione per apprendere le modalità di lavoro di URBACT, prendere visione dei progetti presenti e passati e interagire con i leader del progetto. Inoltre ci sarà la possibilità di incontrare tutti i professionisti europei dello siluppo urbano, di fare rete e trovare nuovi possibili partner.

La conferenza di lancio si rivolge ai professionisti e alle istituzioni implicati nello sviluppo urbano a livello locale, regionale, nazionale ed europeo con base a Bruxelles o in tutte le altre città europee. Sono i benvenuti tutti i partner ed esperti delle reti URBACT, le autorità nazionali, le istituzioni europee, i centri di ricerca e le autorità di gestione dei programmi operativi.

A breve seguiranno ulteriori informazioni sull’evento e sulla registrazione.

NEWS – Il caso del sistema agroalimentare urbano

Il preoccupante scenario del cambiamento climatico ha introdotto grandi sfide per le città dal punto di vista della qualità della vita e delle opportunità che l’ambiente urbano può offrire ai suoi residenti. Il sistema della filiera agroalimentare urbana può fornire metodi per aiutare le città ad affrontare la riduzione dell’emissione di gas serra e l’uso delle energie rinnovabili attraverso sistemi integrati di rigenerazione urbana sostenibile.

Diverse città di tutta Europa hanno cominciato a preoccuparsi dell’impatto delle loro politiche locali riguardanti la filiera della produzione e del consumo del cibo. Nelle zone urbane la proporzione dell’energia utile è spesso sovrastimata perchè contenuta in statistiche con valore nazionale e non locale. Se invece la lente diventa l’approccio basato sul consumo, ne scaturisce un’immagine diversa. Il settore del cibo da solo conta il 30% della domanda di consumo globale di energia e produce oltre il 20% dei gas serra (dati FAO 2011).

Gli esempi delle reti URBACT Markets e Sustainable Food in Urban Communities propongono idee utili per valorizzare il potenziale del piccolo commercio locale e delle comunità territoriali lungo tutta la filiera della produzione e del consumo per cambiare le abitudini quotidiane attraverso pratiche sostenibili per l’ambiente. Se queste pratiche si diffondessero in un grande numero di città, l’effetto finale produrrebbe un impatto considerevole per un’Europa urbana più sostenibile.

URBACT Markets

I mercati di Londra incrementano il ruolo del sistema agroalimentare nell’introduzione delle pratiche a basso consumo di gas. A Londra, partner della rete URBACT Markets, alcuni mercati tra i quali Borough market, hanno sviluppato con successo delle strategie contro lo spreco e hanno incoraggiato il riciclo, il compostaggio e l’eliminazione degli scarti non differenziati o con packaging non biodegradabile. Le associazioni londinesi dei venditori dei mercati aderiscono alle regole stabilite dal “UK Farmers’ Retail and Markets Association”, che guida tutte le associazioni dei produttori locali. Uno dei criteri è che i prodotti venduti nei mercati cittadini di Londra devono essere stati seminati, cresciuti, prodotti, raccolti o cucinati non più lontano di 100 miglia dal territorio di Londra detto M25 (La Regione). Attualmente sono accreditati con queste caratteristiche 13 mercati contadini. 

I Nuovi Mercati di Covent Garden (un mercato all’ingrosso di Londra) si sono attivati per aiutare le persone, consegnando a domicilio i prodotti del mercato. Questo significa creare una relazione di fiducia tra piccoli produttori, coltivatori e compagnie di trasporto dei prodotti e promuovere un sistema consolidato di consegne. NCMA lavorerà al loro fianco per mappare la presenza dei trasportatori presenti entro un raggio di 10 miglia e successivamente per incoraggiare le relazioni lavorative tra questi settori della filiera enogastronomica. Allo stesso modo, i venditori di strada che regolarmente comprano dai mercati all’ingrosso sono stimolati a consolidare dei gruppi d’acquisto basati sul raggruppamento per interessi nel business dei vari prodotti locali e poi ad acquistare quantitativi più grandi: ciò risulta in una pratica più conveniente economicamente e logisticamente dal momento che riduce il numero di trasporti totali. 

Marky Markets è un esempio di realtà più ristretta: è una società indipendente che prende gli ordini dalle piccole compagnie di produzione a Km zero e dai ristoranti e compra dai grandi mercati all’ingrosso utilizzando il trasporto pubblico oppure biciclette elettriche in affitto. Questa società lavora appena fuori da un pub a Soho, il quartiere multietnico di Londra. 

“New Covent Garden Market” ha anche un progetto scolastico che ha l’intento di incrementare la cultura del buon cibo tra le persone e dare un’esperienza diretta ai giovani di come viene prodotto e distribuito il cibo. Lavorando in partenariato con il Wandsworth Council, è riuscito a mettere insieme le visite alle aziende, quelle al mercato all’ingrosso e una sfida di giardinaggio sostenibile nelle scuole. 

Sustainable Food in Urban Communities: promuovere un settore agro-alimentare a bassa emissione di gas serra e l’efficienza energetica

La rete URBACT Sustainable Food in urban communities è incentrata sullo sviluppo di una bassa emissione di gas serra e sull’efficienza energetica del settore agroalimentare. La popolazione urbana tende a perdere il contatto con la produzione agroalimentare e la cultura gastronomica urbana si sta spostando sempre più verso i fast food, cibi lavorati o distribuiti dalle grandi catene di supermercati che non sono radicati nelle realtà di quartiere. Molti consumatori, specialmente quelli meno attenti, mangiano pochissima frutta e verdura perchè ha costi troppo alti e perchè non fa parte della loro dieta o delle loro abitudini. L’attuale sistema gastronomico non può soddisfare la domanda di sostenibilità urbana. Produce un significativo impatto ambientale, ma anche una disparità sociale in termini di accesso ad una nutrizione bilanciata e sostenibile nelle città.

Il network si concentra su:

• Coltivazione di frutta e verdura in città, nei giardini, nei parchi, nei giardini pensili, nei balconi, nei posti abbandonati, con attenzione ai controlli e all’incremento della fertilità della terra.

• Trasporti più sostenibili dei prodotti per avere un minor impatto ambientale

• Consapevolezza nel godersi del cibo più sostenibile (prodotti locali, senza pesticidi, stagionali e prodotti freschi) e nello stesso tempo promozione di diete più equilibrate (riducendo l’apporto di proteine animali e cibo sofisticato), mediante l’utilizzo di prodotti che coniughino i criteri di impatto ambientale e di sostenibilità (con delle certificazioni) e attraverso la prevenzione degli sprechi (di cibo e dell’imballaggio).

Keyfacts :

Lead partner Bruxelles Regione Capitale

• Altre città partner: Bristol, Amersfoort, Atene, Messina, Ourense, Oslo, Lione, Gothenburg, Vaslui

Cosa si può osservare?

Come si può notare da entrambi gli esempi e in particolare attraverso il caso dei mercati ortofrutticoli urbani, questo settore riesce a creare un connubio tra gli interventi ambientali sia a livello territoriale sia su una scala più ampia. Per esempio, le strategie di riduzione degli sprechi hanno un impatto positivo sulla pulizia e sulla salute dell’ecosistema locale e contemporaneamente contribiuscono a diminuire lo spreco a livello urbano e regionale. Il riciclo e il compostaggio possono ottenere risultati simili. Migliorare la logistica attraverso una pianificazione più funzionale della distribuzione del cibo da vendere nei mercati cittadini (sistemazione e imballaggio) può anche ridurre il traffico e diminuire l’inquinamento atmosferico e acustico del territorio. 

Per maggiori informazioni sulla rigenerazione sostenibile nelle aree urbane, si può leggere l’intero articolo da URBACT Tribune 2014 e seguire passo dopo passo i lavori sul profilo Twitter @URBACT e l’hashtag #SustRegen

Articolo di Darinka Czschke e Nils Scheffler

Per saperne di più:

The URBACT Tribune 2014 – URBACT publication 

URBACT Capitalisation – URBACT website  

Articolo – Cosa vorresti fare da grande?

Quando sarò grande, diventerò … Ricordi quando ti veniva chiesto da piccolo? Cosa rispondevi? Ricordo che in diversi momenti della mia vita volevo essere una guida turistica, un assistente di volo e un giudice. Ma soprattutto volevo essere una spia internazionale. Il tipo che indossa pantaloni blu e guida una macchina sportiva.

Dunque, cosa è successo? Nel corso dei miei studi ho lavorato le estati in una fabbrica. Lanciata nel mondo del lavoro, ho lavorato per ONG, un giornale e una università. Mi sono specializzata in comunicazione prima di essere una freelance e diventare una consulente che lavora nell’ambito delle politiche europee. Quando ho avuto l’occasione mi sono presa anche del tempo per viaggiare per il mondo. Quando ho risposto a questa domanda a dieci anni, non avevo idea di cosa sarei diventata o cosa significasse davvero lavorare.

 

Mi sono ricordata di questo in seguito a due recenti esperienze. Il primo lavoro svolto nel team di  Job Generation for a Jobless Generation, la cui edizione speciale sarà pubblicata a maggio e che diventerà un seminario nell’ambito dell’ URBACT City Festival a Riga. Parte del loro studio verte su come l’occupabilità dei giovani può intrecciarsi con i lavori del futuro. Lo studio comprende anche riflessioni sull’ibridazione delle competenze, questo significa che i lavori del futuro richiederanno ai giovani di sviluppare un vasto mix di competenze provenienti sia dalla formazione ma anche fondamentalmente da interessi esterni, esperienze, legami.
Bob Arnkil, Lead Expert di My Generation at Work, afferma giustamente che il lavoro per la vita, normale per le precedenti generazioni, è ormai un concetto praticamente obsoleto.
I giovani che sono incoraggiati alla ricerca di conoscenza, a cui sono offerte maggiori opportunità di fare nuove e differenti esperienze, hanno più probabilità di trovare la loro strada in queste nuove carriere “ibride” anche per creare nuova occupazione e imprese. Così per un giovane che ama il gioco quelle ore spese a giocare a Minecraft in camera, potrebbero alla fine diventare utili se impara anche il linguaggio della “codifica”, ricorda la storia, collabora con altri creativi e sviluppa il prossimo Principe di Persia.

La seconda esperienza è stata quella di speed-mentor per giovani donne nell’ambito dell’ UN International Day of the Girl lo scorso anno. Ho parlato con le ragazze e sono rimasta affascinata dalle domande e dalle preoccupazioni delle giovani rispetto al loro futuro.
Una delle ragazze era già preoccupata su come conciliare i tempi del lavoro con la famiglia. Mentre un’altra ha parlato di competizione e come poteva prepararsi a competere con i migliori all’Università e non solo. Le ragazze si sono mostrate preoccupate sul lavoro da scegliere per il resto della loro vita.
Il mio consiglio è che dovrebbero seguire i loro cuori, le cose e le attività che amano, con un approccio aperto e scegliere opportunità che offrono prospettive invece di chiudere le porte al loro futuro. E’ molto probabile che le loro carriere possano incorrere in urti e in colpi di scena lungo la strada. Inevitabilmente dovranno affrontare gli ostacoli e il modo migliore per superarli è quello di avere fiducia in se stessi, buone strutture di supporto e il coraggio di non permettere alla possibilità di fallire di fermarle dal proseguire e dal rischiare prima di tutto.
Ho anche consigliato Lean In, il libro del Chief Operations Officer (direttrice operativa) di Facebook Sheryl Sandberg, pieno di consigli utili rivolti alle donne, che le incoraggiano ad essere ambiziose e a stare attente a non preoccuparsi troppo delle cose, come la coinciliazione dei tempi di lavoro con la famiglia prima che ne abbiano bisogno.
Con il giusto sostegno e abbastanza occupazione, questo mondo futuro potrebbe essere ricco di opportunità stimolanti. In Europa un’economia basata sulla conoscenza, le capacità e il talento dei giovani hanno bisogno di essere promossi mentre quelli delle persone più anziane essere conservate. Già oggi, e in futuro, il pensionamento sarà sempre più flessibile. Quindi, forse, chi lo sa? Potrei ancora diventare una spia internazionale.

di Sally Kneeshaw

Articolo originale: http://www.blog.urbact.eu/2015/01/what-do-you-want-to-be-when-you-grow-up/