Bollettino Urbact – Dicembre 2014

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URBACT City Festival a Riga, un appuntamento da non perdere

Vuoi sapere cosa c’è di nuovo in Europa sullo sviluppo urbano sostenibile, l’innovazione sociale, le nuove economie, la creazione di lavoro o la riqualificazione urbana ? Non conosci ancora Urbact ma sei cuorioso di saperne di più del programma? Fai parte della comunità di Urbact e vuoi raccontare i risultati raggiunti dalla tua rete ? Vuoi scambiarti informazioni e fare networking con altre città europee? Se la tua risposta è sì ad una qualsiasi di queste domande. Sai già dove dovrai essere dal 6 all’8 maggio 2015!
L’URBACT City Festival presenterà iniziative e idee-chiave sullo sviluppo urbano, creerà legami con le agende urbane nazionali e mondiali e fornirà ai partecipanti l’opportunità di incontrare oltre 400 colleghi da tutta Europa. Celebrando i risultati raggiunti da Urbact II, le reti create e la conoscenza prodotta e diffusa in Europa, il festival preparerà il terreno per Urbact III e le nuove attività previste nel periodo 2014-2020.

Ogni partecipante potrà crearsi un proprio percorso personalizzato attraverso il festival e il contesto urbano di Riga, scegliendo da un menu di sessioni che include
• Workshop tematici (Nuove economie urbane, Job Generation, riqualificazione sostenibile, innovazione sociale)
• Masterclasses
• Global view con i TED talks
• URBACT café
• Idea Factories – La fabbrica delle idee
• Walk-shops
Ogni partecipante avrà spazio per fare rete e scambiarsi esperienze con gli altri colleghi presenti e per questo il programma sarà completato da eventi sociali e di networking, colazioni di lavoro, tempo libero e visite della città.

Chi può partecipare ?
Il Festival è un evento aperto concepito per practitioners, policy-makers e rappresentanti politici eletti a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Potranno partecipare sia città già parte di reti Urbact che città che non vi hanno mai partecipato, esperti e partner dei progetti, autorità nazionali, istituzioni europee, centri studi, organizzazioni della società civile e autorità di gestione dei programmi operativi.

Maggiori informazioni sull’evento e sulle procedure di iscrizione saranno disponibili nei prossimi mesi

http://urbact.eu/en/news-and-events/view-one/urbact-events/?entryId=4926

Iniziative legate al cibo per lo sviluppo locale sostenibile: le lezioni di Urbact

Questo è stato il focus di uno dei workshop organizzato da URBACT, durante gli Open Days a Bruxelles il 9 ottobre scorso.  Il suo obiettivo è stato quello di comprendere come le iniziative urbane legate al cibo hanno in realtà un respiro più ampio e influiscono sullo sviluppo economico, sociale ed ambientale favorendo il coinvolgimento dei cittadini. Andiamo ad analizzare quali sono stati i punti salienti.

“Se decidi di creare un ‘local food network’, invita le persone in un luogo ospitale, come un bel terrazzo o addirittura una fattoria!” consiglia Anne de Feijter dell’Ufficio di Comunicazione di Amersfoort (NL). Coinvolta nel progetto URBACT Sustainable Food for Urban Communities network, ha spiegato il ruolo di mediazione che ha avuto la sua città nella promozione dell’idea di una comunità attorno al tema del cibo sostenibile, favorendo al contempo processi di coinvolgimento e co-creazione con i cittadini. La città ha creato un Gruppo di Supporto Locale chiamato « Real Food Network » composto da personale dell’amministrazione, da cittadini e da altri attori locali. Insieme hanno prodotto un Piano di Azione Locale lungo tre assi: far crescere l’economia locale grazie ad aziende agricole situate intorno alla città e ad orti comunitari urbani; favorire dei canali sostenibili per la distribuzione (ad esempio con accordi tra macellai e corrieri in bicicletta per recapitare prodotti locali in maniera sostenibile) ; infine incoraggiare il consumo dei prodotti locali nei ristoranti educando anche le fasce di età più giovani alla produzione e vendita locale. Queste iniziative hanno avuto un forte impatto positivo rispetto alla partecipazione, all’inclusione sociale e alla salute. Anne ha sottolineato che per ottenere i migliori risultati in questo progetto, l’amministrazione locale deve essere curiosa e molto vicina ai bisogni dei suoi cittadini.
Un ulteriore ruolo possibile per i Comuni è quello di sviluppare mercati moderni per la città. Nei nostri giorni, le strutture dei mercati devono avere delle caratteristiche urbane ben precise ; devono essere competitivi e devono anche essere attraenti a livello di infrastrutture. Con queste prerogative, vengono generati lavoro e imprenditorialità. Per esempio, a Wroclaw (Polonia), che è un’altra città partner della Rete URBACT Markets, un moderno mercato aperto da poco, dall’atmosfera tradizionale, è diventato un’attrazione per gli abitanti del posto e per i turisti. Il passo successivo è quello di attirare anche i giovani per farli lavorare e comprare all’interno del mercato. Per farlo la città ha fatto la scelta di parlare un linguaggio giovane e smart, lanciando anche campagne on line virali e un format televisivo con i produttori regionali come protagonisti. Inoltre, sempre all’interno del progetto è stata stabilita una Giornata Internazionale dei Mercati con eventi e assaggi gratuiti per tutti.
E che dire a proposito dell’uso degli appalti pubblici per favorire lo sviluppo di stili di vita e di consumo sostenibili? E’ il caso di Södertälje, capofila della rete URBACT Diet for Green Planet. Nel 2001 la città ha detto no per la prima volta al cibo pre-confezionato e in polvere nelle mense. Al suo posto la promozione di prodotti più gustosi, salutari, organici e soprattutto locali. Oggi, grazie a queste clausole inserite nei capitolati, il cibo organico ha dato lavoro a molte persone : il 30% dei cittadini mangiano prodotti locali e organici nelle mense (23 mila porzioni giornaliere da servire) e il 95% delle cucine scolastiche preparano il loro personale menu coinvolgendo anche i bambini nelle scelte. Grazie a questo procurement « sostenibile », più del 50% del cibo consumato nelle scuole è biologico. Il risultato diretto di questa strategia della nutrizione sostenibile è stato un calo del 30% del consumo di carne dal 2010 e una riduzione degli sprechi del 30-40%.
Ma a parte tutti gli ingredienti e le ricette possibili citati sopra, un altro elemento è ugualmente rilevante. «Le città hanno bisogno di esperti e di buoni prodotti. Occorre trarre vantaggio dal più piccolo prodotto di valore che si ha,  confezionarlo bene e promuoverlo!» commenta Rocio Rojo Arauzo, responsabile del progetto per il Piano Strategico Urbano a Burgos (Spagna), capofila della rete Gastronomic Cities. In altre parole, la possibilità di promuovere e sviluppare la propria città atraverso la gastronomia. Rocio afferma che stiamo vivendo « un’economia dell’esperienza », nella quale le persone vogliono sperimentare, provare, testare le cose. La gastronomia è strettamente legata a questo e favorisce la creazione di contatti e di una community tra consumatori, chef e gruppi sociali. Anche nelle città con una tradizione culinaria meno spiccata, c’è sempre un prodotto tipico da poter promuovere, per quanto in piccola scala. Dunque i professionisti e i prodotti particolari sono i due trampolini di lancio per una crescita della città.  
Concludendo, si può dire che le pratiche di gastronomia sostenibile attivate dalle città sono economicamente, socialmente, e ecologicamente benefiche per tutti (consumatori, cittadini, e imprese locali). Da tutti gli esempi riportati si può notare la fattibilità di una strategia olistica e integrata che punta al consumo sostenibile, che comprende gli appalti pubblici e e mense locali, che è in grado di coinvolgere attivamente i cittadini, i bambini, i produttori e i mercati e di promuovere nel miglior modo possibile i punti di forza della città. Gli “ingredienti” necessari per una strategia integrata sostenibile sono il lavoro orizzontale e incrociato dei servizi e degli uffici e il superamento della logica settoriale che spesso accompagna l’attività amministrativa.
L’articolo è basato sul report del gruppo di lavoro prodotto da Jenny Koutsomarkou, Capitalisation officer di URBACT, dopo la partecipazione al workshop moderato da François Jégou, Lead Expert della rete URBACT « Sustainable Food in Urban Communities » e Coordinatore del gruppo di lavoro URBACT sull’innovazione sociale nelle città e a cui hanno preso parte come relatori:
Sara Jervfors, Head of Diet Unit, Città di Södertälje, Svezia
Malgorzata Golak, Head Specialist, Città di Wroclaw, Polonia
Rocio Rojo Arauzo, Project officer, Strategic Plan City di Burgos, Spagna
Anne de Feijter, Communication advisor, Cità di Amersfoort, Paesi Bassi.

 

Perché rafforzare il capacity building degli stakeholders locali è più importante che mai

Siamo di nuovo in viaggio. Tra la fine di ottobre e l’inizio del 2015 URBACT terrà degli Info Day in diverse città in tutta l’Unione europea. E’ un’opportunità per le nostre città che partecipano per condividere alcune delle storie di successo nell’ambito dell’attuale programma che volge al termine. E naturalmente ci sarà anche modo di spiegare come funzionerà Urbact III, con l’accento sui cambiamenti che abbiamo apportato.

Per la squadra di URBACT è l’opportunità di testare la “temperatura” là fuori. Così, nella programmazione degli info Day, abbiamo lavorato a stretto contatto con i Ministeri nazionali per tener conto delle priorità attuali e future delle città.

Le cose che porto via da Riga

La settimana scorsa ho imparato alcune cose a Riga durante il primo dei nostri Info-Day di Urbact. Ora so che, mentre il resto d’Europa sta godendo di temperature a due cifre fuori stagione, ci si può trovare sotto zero nella capitale lettone a metà ottobre. Ho anche imparato a conoscere il controverso modello di raccolta fondi per finanziare l’emblematica nuova Biblioteca Nazionale (che comprendeva fondi derivanti da una tassa sulle utilities). Ma la cosa che più di tutte porto con me è il desiderio dei Comuni lettoni di lavorare in modo differente con gli attori locali e di una migliore comprensione delle sfide che ciò può rappresentare per molti di loro.
In un punto critico, durante la nostra sessione dedicata a domande e a risposte, un partecipante ha chiesto: “Ma come si può lavorare in modo diverso con i cittadini e con gli altri attori locali?” Questa è una domanda così perfetta per Urbact che in sessioni come queste le persone potrebbero pensare che le abbiamo messe lì apposta! Ma no, era una domanda spontanea e nelle prossime settimane durante il nostro road show mi aspetto che ne nasceranno ancora ed ancora.

Unire i punti tra Riga e Bruxelles

L’Info day di Riga è giunto alla fine di un mese in cui rafforzare la capacità degli stakeholders della città è stato un tema di primo piano. Nell’ambito di questo, sostenere i funzionari pubblici a collaborare in modo più efficace con i cittadini è stato un ricorrente sotto-tema. Durante gli Open Days dell’Unione Europea a Bruxelles, abbiamo ospitato un workshop della Commissione europea incentrato sul “capacity building”. In una sala gremita un funzionario danese, polacco e un attivista greco di una ONG si sono mostrati entusiasti rispetto al modo in cui il programma Urbact aveva sostenuto il loro sviluppo professionale. Collegando l’esperienza URBACT ai loro rispettivi ruoli nella città, hanno spiegato come la partecipazione alla rete, all’URBACT National Training Scheme, alla Summer University e alla formazione dei funzionari eletti ha influenzato il modo in cui oggi lavorano.
Altri eventi nel mese di ottobre hanno evidenziato l’importanza di sostenere la creazione di capacità nelle nostre città. Il meeting dell’Urban Development Network della Commissione europea ha messo in evidenza le opportunità disponibili per le città nel nuovo periodo di programmazione. Ma ha anche sollevato grandi interrogativi circa la loro preparazione nell’ottimizzarli. Durante l’evento si è discusso molto sui nuovi strumenti territoriali (in particolare ITI e CLLD) e le sfide che alcune città hanno anticipato nel loro utilizzo (per una serie di motivi). C’era anche una forte attenzione su approcci innovativi integrati – dopo uno stimolante contributo dell’imprenditrice Eva Gladek – che ha sottolineato l’importanza del cambio di ruolo dell’amministrazione locale nel mediare e nell’attivare.

Adattarsi ai messaggi che emergono dai workstream

E nei nuovi workstream di Urbact possiamo vedere importanti i messaggi sollevati circa la misura in cui le amministrazioni locali sono pronte a lavorare in modo diverso con gli stakeholders locali. Il Workstream sulla Social Innovation sottolinea il ruolo di intermediazione sempre più richiesto dai dipendenti delle amministrazioni, quello che la città di Amersfoort descrive come ‘free range civil servant’ colui che trova piacevole lavorare fuori dall’ufficio, all’interno e al fianco della comunità. Mentre il Workstream dedicato agli interventi ambientali spiega come le città di Amburgo e Växjö stiano coinvolgendo un vasto spettro di attori locali – compresi i cittadini – nella sperimentazione di nuovi modelli di sviluppo sostenibile.

Porre al centro della questione il capacity building

Per me, l’esempio di Riga, assieme a questi recenti eventi della città, supporta la nostra decisione di collocare il processo di capacity building della città al centro del nuovo programma URBACT. In tutto il programma URBACT II questa esigenza è diventata sempre più evidente, guidata da una serie di fattori che includono la riduzione dei fondi pubblici a causa della crisi, dall’impatto inesorabile della tecnologia e delle mutevoli aspettative sui servizi. L’effetto netto è stato quello di un aumento della pressione sui dipendenti comunali a lavorare in modo diverso e con più elevati livelli di efficienza e di innovazione. Il ruolo delle autorità cittadine sta cambiando e in tutta Europa l’adattamento a questo cambiamento è tutt’altro che uniforme.
Che cosa abbiamo imparato nel team URBACT dal nostro lavoro di capacity building nell’ambito del programma in corso? La risposta è breve: “molto”! Ma per ora, mi piacerebbe sottolineare quanto segue:

– Vi è una forte domanda di piattaforme di peer-learning: spazi in comune, dove la fiducia si costruisce tra i partecipanti;

– Opportunità di ‘learning by doing’ ben programmate sono estremamente vantaggiose: la Summer University di Urbact, utilizzando un ambiente che ha simulato il funzionamento di una città, è un ottimo esempio di questo metodo;

– Programmi di capacity building che mescolano diversi tipi di stakeholder sono altamente efficaci in quanto forniscono la visione di altre prospettive;

– Dei Toolkit, delle”cassette degli attrezzi” sono utili ma molto più efficaci quando sono previsti con coach e mentor;

– I funzionari eletti accolgono con favore l’opportunità di imparare dai loro pari di altre città sebbene sia una sfida di design, il successo del nostro programma pilota ha sottolineato questo.

Così, come abbiamo finalizzato i dettagli del nuovo programma, stiamo costruendo queste lezioni nel nostro approccio cercando di migliorare ciò che abbiamo creato finora. Le nostre discussioni continuano con le città su ciò di cui hanno bisogno da noi nel nuovo periodo di programmazione. Potete farci sapere attraverso i nostri canali di social media o rispondendo a questo blog. Oppure, naturalmente, parlando con noi direttamente durante gli info days. Vi aspettiamo!

di Eddy Adams

Per approfondire: “Dead Practice is a Dead End: We Should Focus on Capacity-Building for Stakeholders”.