Il Decreto Sicurezza e il diritto d’asilo: Le modifiche per evitare bocciature

«Il testo non è blindato e il Parlamento può migliorarlo», aveva detto il titolare dell’Interno Matteo Salvini dopo l’approvazione del decreto sicurezza in Consiglio dei ministri. E invece è stato proprio il Viminale a doverlo modificare prima dell’invio al Quirinale, per ottenere il via libera.” Così il Corriere della Sera online riferisce dei retroscena che avrebbero portato alla decisione di una nuova stesura del decreto sicurezza, in particolare di alcune norme ritenute maggiormente a rischio bocciatura perché incostituzionali.

“ Nei giorni scorsi – spiega il Corriere della Sera online – c’erano state diverse critiche per le scelte sull’iter imposto ai richiedenti asilo e perplessità sulla decisione di procedere con decreto senza che ci fossero … i requisiti di necessità e urgenza” “alla fine si è arrivati alla mediazione in particolare per l’articolo sulla procedura da seguire per gli stranieri che invocano il riconoscimento dello status di rifugiato”. Cambiato poi l’articolo 10 che nella prima versione prevedeva la “sospensione del procedimento per il riconoscimento della protezione internazionale”«La nuova stesura ha invece come titolo “procedimento immediato innanzi alla commissione”. Infine altre «aggiunte sono state inserite per avere la “bollinatura”della Ragioneria dello Stato».

La notizia è riportata, con toni differenti, da diversi giornali: «Migranti, giallo sulle modifiche all’asilo» sul Sole 24 Ore; sul Messaggero «il DL al Quirinale: riformulazione su permessi umanitari e coperture.`Il Viminale: nessuna modifica, sull’asilo deciderà la Commissione»; su Il Fatto Quotidiano è accompagnata anche dai dati della ricerca ISPI «Il Report Ispi: Senza soccorsi in mare 8 morti al giorno negli ultimi 4 mesi, più del doppio dell’epoca Minniti».

Nello stesso articolo, il Fatto Quotidiano spiega le ragioni per cui si è voluto introdurre maggiori garanzie per la sospensione dell’asilo per chi accusato di aver commesso reati: «il Dossier Sprar 2017  dimostra che, in primo grado, nel 49,8% dei casi il richiedente asilo ha poi avuto ragione. Percentuale che sale al 70 in appello».

Arresti domiciliari per Domenico Lucano, sindaco di Riace, accusato, secondo un lancio dell’Agenzia Ansa, per «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed illeciti nell’affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti».

Corriere della Sera online spiega il  che il sindaco «era stato indagato lo scorso novembre per truffa, concussione e abuso d’ufficio. La Guardia di Finanza aveva perquisito gli uffici del Comune e l’abitazione privata del sindaco. I magistrati della procura di Locri gli avevano contestato di non aver rendicontato a sufficienza fatture delle spese sostenute nel 2014». Inoltre il quotidiano riferisce che il sindaco, secondo la Guardia di finanza, avrebbe «in maniera fraudolenta, assegnato il servizio di raccolta dei rifiuti urbani a due cooperative, istituendo un albo comunale ad hoc, superando le norme legislative, proprio per “favorire” la Ecoriace e l’Aquilone che si erano aggiudicate la raccolta dal 2012 al 2016»

«Servono uomini e mezzi contro infiltrazioni mafiose. Damiano Coletta, sindaco di Latina, scrive a Salvini e critica Decreto Sicurezza» Cosi la Repubblica online racconta il mancato incontro tra il sindaco di Latina e il ministro Salvini in visita in città, episodio raccontato da diversi quotidiani e in particolare da quelli locali, latinaquotidiano.it e latinatoday.it.

«”Sgarbo istituzionale” tuona ma poi decide di mettere nero su bianco tutte le criticità del territorio» così Repubblica riferisce della lettera che, fra i vari temi, affronta in più punti quello dell’immigrazione: «Il ridimensionamento dello Sprar, che anche questo Comune ha contribuito a far diventare fiore all’occhiello del sistema di accoglienza italiano, l’esclusione dei richiedenti asilo dai servizi per l’integrazione, l’incremento dei grandi centri a danno dell’accoglienza diffusa temiamo portino ad aumentare l’irregolarità sul nostro territorio con gravi conseguenze in termini di costi sociali e, in particolare, di sicurezza».