Case abbandonate, un documentario sull’Italia dismessa

altCase abbandonate è il documentario di Alessandro Scillitani e Mirella Gazzotti in uscita dall’aprile 2011, un viaggio fra case, siti abbandonati, interi borghi disabitati. Una pellicola che ci presenta un patrimonio silenzioso e solitario che attende di essere rivisitato. In Italia sono, infatti, oltre 2 milioni le case disabitate e inutilizzate perché abbandonate, dismesse, diroccate. Casolari, casupole, ville, antiche magioni, rocche, cascinali, masserie, vecchie fabbriche. Tutte con una diversa storia, tutte segnate dal tempo, case che vogliono tuttavia restituirci qualcosa. Il loro passato spesso remoto si presenta oggi con elementi quasi surreali: scale che non conducono più in alcun luogo, muri maestri che non sostengono nulla, elementi in ferro sospesi nel vuoto, spazi deserti affollati dall’immaginario. Normalmente quando si pensa ad una prospettiva di rigenerazione urbana si tiene conto del riuso delle parti obsolete di città, rinnovando e recuperando quelli che vengono chiamati “deserti abitativi”.

Più in generale, la definizione di area dismessa può rifarsi all’esperienza anglosassone che ha vissuto anticipatamente la crisi industriale e quindi il problema dei cosiddetti brownfields, ossia “any land/house or premises which has previously been used or developed and is not courrently fully in use, although it may be partially occupied or utilized. It may also be vacant, derelict or contaminated. Therefore a brownfields site is not necessarily available for the immediate use without intervention”.

Il recupero di una casa abbandonata può significare, ad esempio, la riqualificazione di un’area più vasta partendo da due fasi fondamentali: il recupero ambientale e quello urbanistico. Due momenti che richiedono tra loro coordinamento e bilanciamento per garantire la sostenibilità dell’intero progetto di riqualificazione sia dal punto di vista sociale sia da quello economico. E il riutilizzo delle aree dismesse può avvenire solo attraverso l’insediamento di nuove funzioni o destinazioni che conferiscano a quel sito un nuovo interesse e dunque un nuovo significato proprio perché una casa abbandonata divenga un’area ritrovata piena di vitalità.
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